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Ingegneria del Mare a Roma Tre e i Rotary club per l’energia del mare

A Roma Tre, sabato 21 maggio, un convegno dal titolo pieno di suggestioni: Aggressivo ma fragile: un mare di energia. L’evento cade in occasione del XXXIX Forum della Fascia Costiera Ligure Tirrenica e del Mar di Sardegna. 

Dell’aggressività del mare si è sempre parlato, sin dai tempi più antichi. Il mare prende e non restituisce, recita un adagio a tutti abbastanza familiare. Di più, il mare arriva ad uccidere, come una drammatica attualità ci insegna: in questo caso ciò che afferra e non ridà più indietro è la vita stessa. Il mare può anche ruggire, avanzare, distruggere. Non solo può prendersi la vita di chi viene ingoiato dalle sue profondità, ma arriva anche a raggiungere i viventi a casa propria, sulla terra, e a spazzarli via. Abbiamo imparato a conoscere, in questi anni, attraverso la tv, la violenza degli tsunami. Questo termine fa parte ormai del nostro patrimonio linguistico e, spesso, “metaforico”. L’aggressività del mare è, insomma, cosa nota. Della fragilità del mare si parla, invece, relativamente da poco. Se ne tratta da quando abbiamo cominciato a comprendere che lo stiamo distruggendo, con la plastica, i gas di scarico, le immani perdite di combustibile da navi incidentate, ecc. Sì…l’ecosistema marino nella sua totalità è, purtroppo, fragilissimo.

Le risorse energetiche delle coste del nostro mare

Il professor Andrea Benedetto, direttore del Dipartimento di Ingegneria di Roma Tre, illustra i focus del convegno: «È un’occasione interessante per divulgare i più recenti risultati della ricerca e promuovere le opportunità di formazione di ingegneri in un settore in cui è già attuale una elevata domanda di professionalità e di lavoro, fortemente in crescita in tutta Europa. L’Italia ha circa 7500 km di costa, un ambiente su cui dobbiamo impegnare ogni sforzo sia con obiettivi di tutela, sia con scopi di valorizzazione, non solo naturalistica o turistica, ma anche energetica».

Quale energia

Chiaramente il convegno è anche l’occasione di riflettere sulle qualità dell’energia del mare. Quest’ultima è un’energia pulita – non rilascia inquinanti né rifiuti -, rinnovabile, inesauribile perché ricavata dalle maree, dalle correnti, dall’azione eolica. E’ una fonte di energia immensa. Ma ha bisogno di una complessa e attenta scienza relativa alla sua gestione. Il mare deve essere monitorato, perché, come si diceva, è un soggetto naturale dall’esistenza “capricciosa” e mutevole. Sia la fragilità che l’aggressività dell’elemento marino hanno necessità di cura e di attenzione estreme. 

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