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Lettere Moderne alla Federico II di Napoli

Il corso di Laurea in Lettere Moderne rientra nel dipartimento degli studi umanistici della Federico II. Si tratta di un corso dalla durata triennale il cui scopo è l’acquisizione di competenze in vari settori quali la letteratura, la filologia, la linguistica, la storia e la geografia dell’età medievale, moderna e contemporanea, attraverso lo studio di libri di testo, lezioni frontali, esercitazioni nonché soggiorni di studio in altri paesi europei.

Oltre all’italiano è previsto lo studio di almeno un’altra lingua dell’Unione Europea e l’approfondimento della relativa letteratura. Tale percorso didattico è propedeutico alla formazione professionale dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. 

L’accesso al corso è libero, tuttavia è prevista una verifica delle competenze di base all’ingresso, da svolgere anche in via telematica, il cui esito non è vincolante ai fini dell’iscrizione ma semplicemente volto a fornire indicazioni generali sulle attitudini dello studente.

Per saperne qualcosa in più intervistiamo Giorgia, al secondo anno di Lettere Moderne alla Federico II.

Ciao Giorgia, iniziamo col chiederti: quando e perché hai deciso di scegliere questa facoltà?

“Quando ero una ragazzina avevo di certo le idee più chiare di quanto non le abbia ora, e tra le mie prerogative per il futuro c’era quella di iscrivermi alla facoltà di Lettere Moderne, e non avevo dubbi sulla scelta della Federico II anche per una questione di distanza, ma soprattutto per il mio amore per la città dalla quale non mi sono voluta allontanare. Inizialmente, il desiderio era quello di diventare una scrittrice, tuttavia con l’età la mia prospettiva sul mondo del lavoro è cambiata, anche se l’interesse per le materie umanistiche è rimasto invariato, quindi ho solo spostato il mio sguardo verso un’altra carriera che rendesse necessaria una laurea in lettere”.

Come è stato l’impatto con l’ambiente universitario?

“Il mio primo giorno è stato qualcosa di indimenticabile, e non solo in termini positivi… ma, del resto, i primi giorni sono sempre i più difficili. In generale, però, non l’ho trovato particolarmente traumatico sia perché ho trovato persone con cui mi sono relazionata molto facilmente, sia perché ero pronta a lasciarmi alle spalle le esperienze liceali”.

Quando si pensa alla facoltà di lettere moderne, e allo sguardo umanistico che questa tende a sviluppare, si pensa che chi ha appena terminato il liceo scientifico si trovi in netta difficoltà nell’affrontare questa facoltà rispetto ad uno studente di liceo classico. Tu che ne pensi?

“Sono in disaccordo con il pensiero secondo cui la scelta di un liceo possa gravare sulla carriera universitaria di uno studente. Per me l’università è stata un nuovo inizio e, nonostante abbia dovuto attingere ad alcune delle conoscenze acquisite al liceo, ho trovato l’insegnamento universitario completamente differente, al punto che ho dovuto ‘disimparare’ alcune nozioni che mi erano state impartite precedentemente come dogmi”.

Quindi, in sostanza: consiglieresti questa facoltà anche agli studenti di liceo scientifico?

“Certo, perché no! Se un ragazzo è motivato da una passione per le materie umanistiche non vedo cosa glielo impedisca! Basterà soltanto un piccolo sforzo in più”.

Perfetto. Quale esame hai trovato più semplice? E quale più difficile? 

“Nella mia breve esperienza ho trovato tra gli esami più difficili da preparare, ma penso che questo sia dovuto più ad un fatto di preferenze personali, Storia della lingua. Tra i più facili direi quello in lingua inglese, forse per buone conoscenze pregresse della materia”.

In periodo di quarantena e di didattica a distanza ti chiediamo: come si è comportata la tua università a riguardo? Ti ritieni soddisfatta degli strumenti messi a disposizione? 

“Sono stata soddisfatta per quanto si può esserlo da un tipo di didattica totalmente estranea. Non sapevo cosa mi sarei dovuta aspettare da questo tipo di lezioni, ma ovviamente non posso dire di esserne entusiasta, data la situazione in cui si è vista necessaria, e il fatto che alcuni professori hanno totalmente eliminato le possibilità di relazione con noi studenti. Però, in fin dei conti, si è rivelato efficiente per quello che è, ossia un mezzo per sopperire alle difficoltà”.

Cosa intendi quando dici che alcuni professori hanno totalmente eliminato le possibilità di relazioni con gli studenti? 

“Intendo che magari favorendo un tipo di lezione live, sicuramente più efficiente da un punto di vista di qualità immagine e audio, si è preclusa la possibilità di un rapporto con lo studente che magari poteva essere risolta in altri termini, ad esempio effettuando alcune lezioni in chiamata con gli stessi per risolvere alcuni dubbi o incertezze”.

Ti salutiamo chiedendoti un aspetto negativo ed uno positivo di questa facoltà. 

“Sicuramente un aspetto molto negativo è la mancanza di un numero maggiore di aule studio per gli studenti: molto spesso è difficile trovare un posto per studiare o dove stare quando si è pendolari e si hanno lezioni a molta distanza tra loro. Un aspetto positivo direi che è l’opportunità di apprendimento data dalla qualità dei professori che sono tra i migliori della Campania e dalle iniziative presentate, tra quelle che potrebbero risultare più banali, ma che non lo sono, come ad esempio quella del tutorato di latino, molto utile a chi non vanta conoscenze solide della lingua”.

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