
Borse di studio e prestiti d’onore: di che si tratta?
Le borse di studio sono sostegni economici nati per aiutare gli studenti a fronteggiare le spese che l’Università, anche pubblica, comporta. Sono erogate da vari e molteplici enti sulla base di specifici requisiti, quali l’andamento scolastico e un reddito personale medio-basso, oppure solo uno dei due.
Per accedere alle borse di studio bisogna anzitutto partecipare ai relativi bandi, indetti solitamente con cadenza annuale, e fornire le informazioni richieste, come ad esempio l’attestazione ISEE.
Nel novero delle borse di studio disponibili segnaliamo quelle regionali, cioè messe a disposizione dalla regione per studenti residenti, grazie agli aiuti forniti dallo Stato; quelle erogate dall’INPS, che sono generalmente indirizzate agli studenti orfani oppure figli di dipendenti pubblici in pensione; quelle erogate dalle università, riservate agli studenti particolarmente meritevoli oppure agli studenti fuorisede. Molti atenei prevedono inoltre forme di collaborazione part-time (in ruoli amministrativi, di tutorato o di assistenza) per un massimo di 150 ore lavorative e un compenso totale di circa 1.000 euro.
Una particolare attenzione è poi prestata agli studenti che intendono studiare all’estero: sul sito della Farnesina e del Ministero degli Affari Esteri è possibile consultare un’apposita sezione. In questo caso però, l’importo erogato sarà anche in misura del percorso scelto e del costo del biglietto aereo.
Coloro che non siano riusciti ad ottenere una borsa di studio, possono infine ricorrere ai cosiddetti ‘prestiti d’onore’: si tratta di prestiti erogati dalle banche convenzionate con le università e riservati a studenti di età compresa tra 18 e 35 anni, residenti in Italia e meritevoli. Il prestito in questione non richiede la presentazione della busta paga e dovrà essere restituito solo dopo aver usufruito dell’intera somma.
Oltre che per i giovani alle prese con le spese degli studi accademici, esiste una categoria di borse di studio riservate ai neolaureati. In questo caso l’ unico parametro preso in considerazione è il merito: una carriera brillante e un buon voto di laurea sono le armi vincenti per accedere ai percorsi di specializzazione e di ricerca sovvenzionati dalle università e dagli enti convenzionati.