
Consigliera di Fiducia istituita all’Università di Perugia
Dal 1° settembre di quest’anno, l’Università degli studi di Perugia ha introdotto la figura della Consigliera di Fiducia. Nella persona dell’Avvocata Monica Raichini, questa figura specializzata, esterna e imparziale permetterà all’Ateneo di promuovere e costruire un ambiente di lavoro improntato al benessere per il personale, gli studenti e le studentesse.
Le parole del Rettore
“Il benessere delle persone è al centro assoluto dell’azione dell’Ateneo – evidenzia il Magnifico Rettore Prof. Maurizio Oliviero -. La comunità accademica si è impegnata, negli ultimi anni, per migliorare le condizioni di vita e di lavoro, dentro e fuori dalle strutture universitarie. Abbiamo, insieme, posto in essere numerose e importanti iniziative. Tra cui il progetto per rendere progressivamente l’Università completamente libera dal fumo di tabacco e l’istituzione dello sportello anti-violenza. L’introduzione della Consigliera di Fiducia costituisce un ulteriore passaggio volto a garantire voce alle persone più deboli. Affinché emergano quelle situazioni che impediscono alle persone di vivere e lavorare con la necessaria serenità e soddisfazione. Discriminazioni, molestie, vessazioni, mobbing e comportamenti lesivi della dignità individuale non possono, nel modo più assoluto, trovare posto in questo Ateneo.
Per questo – conclude il Rettore Oliviero -, rivolgo i miei migliori auguri di buon lavoro all’Avvocata Monica Raichini e al Comitato Unico di Garanzia che, ne sono certo, potranno contare sul pieno supporto della comunità accademica dell’Università degli Studi di Perugia”.
Perché rivolgersi alla Consigliera di Fiducia
Con la garanzia della massima riservatezza e la certezza di avere uno spazio di ascolto dedicato, potranno rivolgersi alla Consigliera chiunque viva situazioni di disagio sul lavoro o nei luoghi di studio. Questi se dovuti a comportamenti discriminanti, molestie sessuali, vessazioni psicologiche come il mobbing. La Consigliera lavorerà in stretta sinergia con l’Amministrazione per accertare tali condotte vessatorie, molestie e discriminazioni denunciate. Gestirà, e se possibile risolverà, i casi concreti rilevanti e identificherà i fattori relazionali e organizzativi all’origine del disagio.
In breve, la Consigliera proporrà all’Amministrazione le soluzioni ritenute più opportune per garantire l’immediata cessazione di tali condotte. Inoltre, si impegnerà nell’elaborazione di proposte per prevenire il rischio di stretta lavoro correlato.
Interagirà con il CUG (Comitato Unico di Garanzia) nella definizione di strategie che promuovano un clima organizzativo finalizzato al benessere lavorativo di tutto il personale.