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Lavoro part-time all’università: le borse di collaborazione

Per far fronte alle esigenze degli studenti e dar loro la possibilità di sostenere le ingenti spese universitarie, l’articolo 13 della legge 390/1991 ha introdotto le cosiddette ‘borse di collaborazione’. Si tratta di un impiego part-time, all’interno della stessa università in cui si studia, che va da un minimo di 50 a un massimo di 150 ore ed è regolarmente retribuito. Possono accedervi gli studenti dal secondo anno fino al primo anno fuori corso partecipando all’apposito bando indetto annualmente da ciascuna università, la cui graduatoria viene stilata in base a merito e reddito. Attenzione: è importante rispettare i requisiti richiesti e presentare la domanda entro le scadenze fissate.

Le attività previste sono di vario tipo:

orientamento degli studenti in entrata e in uscita (in sede oppure in strutture dell’Università);

-supporto in fase di immatricolazione;

assistenza in biblioteche, musei e archivi universitari;

-sostegno agli studenti stranieri oppure diversamente abili;

-servizi di reception durante congressi o convegni;

-lavori di archiviazione e manutenzione.

Insomma, il ventaglio di occupazioni è vasto e varia di ateneo in ateneo, in base agli uffici predisposti e alle necessità, ma restano ad ogni modo escluse le attività di docenza o di ricerca e le attività che comportino l’assunzione di responsabilità amministrative.

E’ bene sottolineare che questo tipo di prestazione lavorativa non dà luogo a trattamenti previdenziali né a valutazioni ai fini di pubblici concorsi, ma il compenso è esente dall’imposta locale sui redditi e da quella sul reddito delle persone fisiche.

A ben vedere la collaborazione part-time ha una doppia utilità: da un lato supporta gli studenti consentendogli di pagarsi gli studi, dall’altra tiene in vita utili servizi universitari che altrimenti, per mancanza di personale, diverrebbero scadenti o sarebbero addirittura aboliti. Insomma, per quanti stiano pensando di affiancare allo studio il lavoro le borse di collaborazione rappresentano una validissima opportunità perché, a differenza delle offerte di lavoro ‘esterne’, esse sono state pensate per gli studenti e dunque strutturate tenendo conto del loro principale impegno: l’università.

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