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L’insegnamento è cambiato: l’occhio lungo delle Telematiche spiegato da Iervolino – Università Telematica Pegaso

Sappiamo benissimo quanto la tecnologia ci sia venuta in aiuto in questa situazione di emergenza. Ignoriamo però coloro che, per così dire, hanno anticipato i tempi riconoscendo i vantaggi della didattica a distanza ben prima che fossero una risorsa indispensabile.

Da tecnofobia a tecnoentusiasmo

Stiamo parlando delle università telematiche, un modello universitario che solo negli ultimi anni sta ricevendo il plauso che merita, ma non solo. Dieci anni fa – conferma Danilo Iervolino, presidente dell’Università telematica Pegaso e dell’Universitas Mercatorum, la formazione online veniva vista “come esotica, lontana dai solenni anfiteatri del sapere“, ma in piena emergenza sanitaria “tutte le università hanno sposato il digitale. In parte dipende dal fatto che, improvvisamente, a causa della pandemia, in tantissimi hanno scoperto l’azione salvifica del web. Il Paese, da tecnofobo, è diventato tecnoentusiasta. E ha capito che la nuova metodologia a distanza è in grado di affiancare o sostituire con efficacia la vecchia didattica in aula. Io sono sicuro che i futuri manager saranno formati online, con le grandi opportunità del web“.

L’Università Telematica

Non solo i giusti riconoscimenti (da menzioni speciali a un incremento costante degli immatricolati) ma un vero e proprio sdoganamento da una versione delle università telematiche rarefatta, distante e impari rispetto alle università tradizionali. Infatti, l’Università Telematica Pegaso è il primo ateneo privato per numero di iscritti, e negli ultimi mesi ha registrato una crescita media del 50% (toccando anche vette del 150 per l’Università Mercatorum). A preferire l’università telematica sono principalmente giovani, meno giovani, lavoratori e madri che preferiscono sfruttarne le risorse: poter studiare a distanza, senza orari e da qualsiasi dispositivo. Il gruppo di Iervolino conta oltre duecento corsi tra lauree, master e certificazioni e permettono ad ogni studente (ad oggi, oltre 100mila) un’esperienza personalizzata di percorsi di studio e supportata da specialisti quali Tutor, Mentor e Coach sempre a disposizione dello studente.

Didattica e e-learning

Siamo stati i primi – spiega Iervolino – a lanciare gli esami online con un modulo inventato da noi, che permette sicurezza, trasparenza e veridicità“. Le tecnologie messe a disposizione dall’università riguardano in special modo la scansione di un documento di riconoscimento e un esame biometrico facciale per poter sostenere gli esami. A un anno dal primo lockdown non ci sembra nulla di nuovo, ma queste tecnologie si rendevano disponibili quando le università tradizionali ancora pensavano a come adattare la propria metodologia didattica all’e-learning, permettendo agli studenti delle telematiche di continuare il proprio percorso senza alcuno stop.

Le possibilità offerte dall’e-learning non possono essere risolte nella semplice trasposizione online del metodo di studio in presenza e hanno bisogno di un’infrastruttura solida. Per questo Iervolino, e anche noi, speriamo che l’Italia si adoperi quanto prima nel miglioramento delle infrastrutture di rete per un futuro in cui il digital divide (divario digitale in termini di connessioni, qualità e velocità di rete n.d.r.) sarà solo un ricordo, e il sapere diverrà realmente alla portata di tutti, senza limiti fisici o temporali.

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