
Puntare sui Master: le Università in gioco
È ormai noto come quasi la totalità degli Atenei italiani si sia dotata di Master di I e II livello negli ambiti più disparati. Molti di questi hanno deciso di espandere la propria offerta con più sedi sul territorio italiano.
Politecnico di Milano espande i suoi Master
Con la sua Business School, il Politecnico di Milano ha deciso che nel corso del 2021 si doterà di quattro nuove sedi. Il Mip (Master in Ingegneria della produzione) vedrà a Milano una sede sui Navigli, rispondendo alla volontà dell’Ateneo di riconvertire a livello urbanistico ex strutture industriali. Avremo quindi una nuova sede in proprio, mentre le altre tre saranno accasate in altre università e scuole esistenti. Uno in provincia di Treviso, nel campus dell’Istituto paritario La Salle di Paderno del Grappa. A Roma con l’Università John Cabot (ateneo privato statunitense). Infine in Puglia, all’interno del Politecnico di Bari.
Su la Repubblica Federico Frattini, il direttore del Mip ha spiegato che: “La nostra idea di campus distribuito era nata, nel periodo che ha preceduto la pandemia, sulla constatazione dell’abbaglio regalato dalla diffusione della didattica online. La utilizziamo da tempo con risultati che ci sono riconosciuti dai ranking internazionali, ma abbiamo scoperto nelle ultime stagioni che non solo studenti e manager italiani sono restii a spostarsi dalla loro provincia, ma sono pochi quelli che accedono a master offerti da università o business school al di fuori del territorio di residenza. Abbiamo dovuto creare un modello di campus distribuito in cui la montagna va da Maometto per consentire a nuovi neolaureati, manager e aziende di condividere esperienze e sapere“.
Le altre Università
A maggio, l’Università di Udine aprirà un executive master in business administration nella città di Milano, grazie a una collaborazione con Confindustria Udine e Assolombarda.
La LUISS di Roma ha da poco aperto una sede a Milano per la scuola d’affari interna ed ha fondato l’Hub veneto delle Dolomiti in un edificio storico di Belluno. Ha organizzato anche un master in “Open Innovation and Intellectual Property” con l’Università di Torino.
La business school Cuoa di Vicenza ha portato all’attivo ben dodici collaborazioni con altrettanti università. Tra queste figurano il Politecnico di Torino, La Sapienza di Roma e l’Università di Palermo.
L’Università Bocconi di Milano ha invece portato i suoi corsi post-laurea in business administration a Roma. La Ca’Foscari di Venezia, nella provincia di Treviso, ha aperto il suo corso di laurea in Digital Management nella sede della H-Farm.
Una nuova era
Questa visione dei corsi di laurea, non più ancorata al territorio di provenienza ma invece ramificata su tutto il territorio italiano, porterà sicuramente giovamento non solo alle Università (più espanse) ma anche e soprattutto agli studenti normalmente impossibilitati a spostarsi tra Nord e Sud per frequentare il corso di laurea o il master desiderato. Non tutte le regioni, infatti, presentano la stessa offerta formativa. Si apre così un’era della formazione più vasta, che sfrutta le realtà della penisola in funzione dei suoi studenti.