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Più indirizzi Agro-ecologici? La richiesta alle Università

Non tutti conoscono Anabio-Cia, associazione nazionale di agricoltura biologica che è la divisione operativa della Cia (Confederazione italiana agricoltori). È nata nel 1977 per salvaguardare e promuovere la figura dell’imprenditore agricolo e delle imprese ad esso collegate. In questi giorni, Anabio-Cia ha lanciato un appello diretto ai direttori di 22 Dipartimenti di Scienze agrarie presenti nelle Università Italiane. La richiesta? Che questi dipartimenti prevedano l’attivazione, per l’anno accademico 2021/2022, dell’indirizzo Agro-ecologico.

Le motivazioni

Secondo la lettera integrale pubblicata sul sito www.cia.it , il nuovo indirizzo Agro-ecologico potrebbe rispondere agli obiettivi posti dallo sviluppo della bio-economia e della transizione ecologica. Non è una novità, infatti, che sia i consumatori che il mondo accademico e scientifico si siano interessati, negli ultimi anni, alle tematiche legate all’agricoltura biologica, al rispetto per l’ambiente e alla salute del consumatore finale. A dimostrazione di ciò, Anabio-Cia individua nei due bandi del Mipaaf per il finanziamento della ricerca in agricoltura biologica proprio questo trend che si sta via via affermando, pur riconoscendo la natura modesta dei fondi messi a disposizione.

Ad Anabio-Cia piace pensare che la forte adesione ai bandi del Mipaaf, sia, quindi, la conferma di una vera consapevolezza da parte di un numero importante di ricercatori, a conferma del maturato riconoscimento del biologico e del suo ruolo centrale. (…)  L’approccio agro-ecologico – spiega l’associazione –  nella sua interdisciplinarità è, infatti, molto valido per l’agricoltura biologica che vuole migliorare il rendimento produttivo, ma anche contribuire alla tutela del suolo e della biodiversità, garantendo nel contempo qualità e sicurezza dei prodotti e una maggiore valorizzazione della produzione e del consumo locali”.

Più studi agro

Questo rapido mutamento è da ravvisare anche nelle recenti politiche dell’Unione Europea. Si pensi, ad esempio, al Green Deal Ue e alle strategie Farm to Fork e Biodiversity) che spingono su produzioni e consumi sostenibili. Sarà interessante vedere se gli Atenei italiani risponderanno all’appello e, di conseguenza, come sarà confezionato il nuovo indirizzo formativo.

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