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Torino: le proteste degli studenti fuori sede

Studenti in piazza questa mattina a Torino per il diritto allo studio. Per simulare la partenza dalla regione e dalla città si sono portati dietro le valigie, e vecchi biglietti di treni, pullman o aerei, «per far capire che se non ci sono garanzie ci sarà una fuga di studenti dalla regione».

I collettivi universitari che hanno organizzato la mobilitazione denunciano: «Durante la pandemia sono state poche le tutele e quelle che sono state date non sono abbastanza».

Da qui le richieste: «Per quanto riguarda le borse di studio chiediamo un abbassamento dei criteri di merito, in modo da tutelare concretamente chi è in difficoltà. Molti non sono riusciti a fare gli esami per colpa del virus». 

Ma non solo. «Servono investimenti seri per costruire nuove residenze e un semestre bonus per evitare che tanti iscritti finiscano fuori corso dovendo pagare così tasse più alte. È uno sforzo importate per salvaguardare i tanti studenti fuorisede».

Su questo tema, la posizione è chiara. «Per il prossimo anno accademico, che si svolgerà ancora in larga parte con la didattica online e che vedrà un peggioramento delle condizioni socio economiche di tutti, vogliamo una contribuzione più bassa. Non possiamo aspettare settembre, servono garanzie subito!».

Altro tema molto sentito durante gli ultimi mesi è stato quello degli spazi. «Servono posti dove studiare e poterci confrontare con compagni/e di studio».

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